
Una delle dimensioni naturali più belle, per me, è quella del prendersi cura. Non è prerogativa solo umana, ma è insita in ogni essere vivente in modi e quantità variabili a seconda della sensibilità e della situazione. Spesso la genitorialità acuisce questa predisposizione, ma non è esclusiva di madri e padri, ma di ogni creatura che cura ciò che ama. Non come semplice gestione dell’altro, sia esso cosa, persona o animale, ma come insieme di pazienti gesti di gentilezza, protezione e difesa, a mio parere, tutte sfaccettature dell’amore. È il guardare l’altro con occhio attento, conoscerne le abitudini e prevenirne il bisogno. È uno slancio spontaneo e silenzioso che non richiede contraccambio, se non nel vedere in ciò a cui si è dedicato tempo e sforzo, un benessere crescente. Come tutto ciò che si guarda e si cresce con occhi speciali, non lo si trattiene e si lascia che siano in tanti a goderne i frutti.
Personalmente è una dimensione che mi attrae, mi suscita interesse e tenerezza ogni volta che me ne imbatto. Non è raro vederlo, ma viene sottovalutato e dato per scontato, mentre accorgersene ed apprezzarlo, riporta al cuore e alla mente umanità e bellezza.